L’autopromozione letteraria

Dopo aver consolidato il potere del suo casato con guerre e matrimoni, Massimiliano I si impegnò a costruire un’immagine fulgida e potente del suo Impero e della stirpe degli Asburgo, facendo ricorso alla letteratura e all’arte. Per le sue commissioni artistiche il sovrano mostrò sempre una particolare generosità, perché come scrisse nel Weisskunig: «il denaro che spendo per la memoria postuma non sarà perduto».

Hans Burgkmair, Il re bianco nello studio del pittore, xilografia, 1514-1518 circa

Con un preciso piano di autopromozione, Massimiliano si avvalse del più moderno ritrovato tecnologico dell’epoca, la stampa a caratteri mobili, e curò la pubblicazione di tre opere Freydal, Theuerdank e Weisskunig, nelle quali la sua figura, in modo idealizzato ed epico, appariva in controluce come un modello di virtù morale, religiosa, guerriera e politica.

Questi splendidi libri illustrati, che intrecciavano immagini e parole, simboli e racconti, furono il frutto della collaborazione del sovrano con importanti intellettuali della sua corte tra i quali spicca il nome di Conrad Peutinger, giurista e storico, collezionista di medaglie, iscrizioni antichità.