I geroglifici dell’arco e il volume Hieroglyphicon liber I et II introductio cum figuris
“Eroe dalla fama eterna e immortale [Geroglifico del basilisco]*15, nato da antica stirpe [Geroglifico del fascio di papiri]*16, principe ottimo [Geroglifico del cane con la stola]*17, coraggiosissimo, fortissimo, vigilantissimo [Geroglifico del leone]*18, dotato di tutti i beni della natura e erudito egregiamente in tutte le arti e discipline [Geroglifico della rugiada stillante]*19, divino [Geroglifico della stella]*20, con l’aquila dell’impero romano [Geroglifico dell’aquila]*21, signore di gran parte della terra [Geroglifico del serpente dimezzato]*22, con virtù bellica e somma modestia [Geroglifico del toro]*23 vinse con una vittoria eccellente [Geroglifico dello sparviero]*24 il potentissimo re francese [Geroglifico del gallo che sta sopra un serpente]*25, cosa che sembrava impossibile a tutti gli uomini [Geroglifico dei piedi di un uomo che camminano nell’acqua]*26“
Il testo mostra come Pirckheimer lavori con il manoscritto greco di Orapollo, traducendolo ma piegandolo ai suoi scopi. Infatti solo pochi geroglifici sono ripresi senza modifiche dall’originale*27:
- il fascio di papiri (simbolo di una stirpe di origini antiche);
- il leone (immagine di coraggio, forza e vigilanza);
- la stella (simbolo del dio universale e usato come immagine dell’imperatore “divinus”);
- i piedi che camminano sull’acqua (segno di una cosa impossibile).
Alcuni simboli sono invece interpretatati in chiave più elogiativa rispetto all’originale:
- il basilisco, da simbolo generico dell’eternità*28, viene tradotto in immagine dell'”eroe dalla fama immortale ed eterna”;
- la rugiada che scende dal cielo è espressione dell’uomo “dotato di tutti i beni della natura e egregiamente erudito nelle arti e nelle discipline”*29;
- lo sparviero è simbolo di eccellenza e di vittoria*30;
- il serpente dimezzato, il cui significato per Orapollo era “un re che regna su una parte del mondo”*31, qui si trasforma in un “monarca che domina su gran parte della terra”;
- il cane con la stola*32 è il simbolo del perfetto principe;
- il toro, che per Orapollo indicava la virilità e la temperanza*33, si identifica come “virtù bellica e somma modestia”.
- l’aquila che tiene in mano uno scettro e un globo, esattamente come l’imperatore, si riferisce al titolo di “Re dei Romani” ottenuto da Massimiliano nel 1486;
- il gallo che ghermisce un serpente, che non ritroviamo tra i geroglifici di Orapollo, è il simbolo del re di Francia Francesco I.
Si pensa invece che la gru con il sasso*34, immagine che nel Medioevo aveva avuto un significato militare e politico*35, sia un simbolo aggiunto in un secondo momento rispetto alla versione del 1610.
L’intento di Pirckheimer è dunque quello di costruire un elogio-rebus dell’imperatore usando il solo linguaggio delle immagini. Il Misterium è quindi inserito in un contesto ricco di simboli di varia provenienza, che mira a creare l’immagine di una processione trionfale.
BIBLIOGRAFIA
S. Maffei, l’Arco di trionfo di Massimiliano i e i geroglifici, in Le finzioni del potere. l’arco trionfale di Albrecht Dürer per Massimiliano i d’Asburgo tra Milano e l’impero, cat. mostra Milano, Biblioteca Braidense 7 maggio – 29 giugno 2019, a cura di Alessia Alberti, Roberta Carpani, Roberta Ferro, Officina Libraria, Milano, 2019, pp. 56-65.
- Sonia Maffei, l’Arco di trionfo di Massimiliano i e i geroglifici, in Le finzioni del potere. l’arco trionfale di Albrecht Dürer per Massimiliano i d’Asburgo tra Milano e l’impero, cat. mostra Milano, Biblioteca Braidense 7 maggio – 29 giugno 2019, a cura di Alessia Alberti, Roberta Carpani, Roberta Ferro, Officina Libraria, Milano, 2019, pp. 56-65.