La Prima Parte della Clavis è dedicata alle tre Porte dell’Arco, quindi ai tre elementi che in maggior misura permettono di accostare l’opera agli archi trionfali romani. Proprio come negli antichi archi di trionfo, il fornice centrale è di dimensioni maggiori rispetto ai due laterali: nella Clavis è subito reso esplicita «la maggior dignità» di questo fornice. Si tratta infatti della Porta dell’Onore, con la quale, quasi per metonimia, spesso si chiama l’intero Arco (Ehrenpforte o Ehrenbogen in tedesco).
Questa apertura centrale «fa comprendere che l’onore è un compenso della virtù e della fama, e poiché l’imperatore Massimiliano ha compiuto molte imprese virtuose e gloriose, che sono qui in parte indicate, a lui è aperta ed eretta questa porta, che il suo imperiale animo ha percorso con grandi onori». Quello dell’Onore, raggiunto da Massimiliano attraverso le azioni meritevoli illustrate nella Terza Parte dell’Arco, è un concetto cardine della produzione artistica e letteraria che ruota intorno all’Imperatore: si ricordano, a tal proposito, il Theuerdank (1517), poema in cui il protagonista tenta di ottenere la mano della principessa Ehrenreich, e il Weisskunig, un’incompiuta autobiografia ricca di 251 xilografie in cui l’onore è spesso il soggetto dei testi e delle immagini.
A sinistra della Porta dell’Onore, nel lato “superiore” dell’Arco, si apre quella della Lode, «per significare che al giusto onore si aggiunge, primeva, lode e dignità». Quella a destra, nel lato “inferiore”, è la Porta della Nobiltà, uno degli elementi dell’Arco che testimonia in modo più manifesto l’importanza assunta nel corso della seconda metà del Quattrocento dalla quaestio de nobilitate.
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